Dalle metriche finanziarie alle relazioni umane: la rivoluzione della Strategia Umanistica
- vocalew
- 1 ott 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 22 ott 2024

Il Viaggio - Mario Cucinella 2021 - Arte Sella
Nel panorama delle strategie aziendali, il concetto di "strategia umanistica" può ben essere considerato una nuova frontiera, esplorata in Italia da pochi studiosi, primus inter pares dal prof. Valerio Malvezzi.
Perché si parla di strategia umanistica? Perché l’esperienza sul campo fa capire che i risultati finanziari delle aziende non dipendono unicamente da variabili come costi, ricavi, flussi di cassa o equilibri patrimoniali, ma ci sono altri elementi che influenzano la performance aziendale.
Gli indicatori numerici e finanziari non raccontano tutta la storia: i risultati di un'azienda sono anche determinati dalle "energie" – positive e negative – generate e gestite all'interno dell'ambiente aziendale. Queste energie, che potremmo definire come le dinamiche umane ed emozionali presenti in un'organizzazione, hanno un impatto cruciale e spesso sottovalutato sulla performance aziendale.
E’ cosa nota come la mente umana si affidi a due fondamentali meccanismi di funzionamento: da una parte la logica, la razionalità e la scelta meditata, residenti nell’emisfero sinistro del cervello, dall’altra l’intuito, la scelta irrazionale ed il pensiero immediato, tipici dell'emisfero destro. Mentre l'emisfero sinistro si focalizza su dati e numeri, l'emisfero destro guarda alle relazioni, ai sentimenti, e alle energie che attraversano l'organizzazione.
La strategia umanistica integra i modelli strategici logici e razionali, tipicamente occidentali, con modelli di pensiero provenienti dal Giappone, dall'India e dalla Cina. Testi antichi come l'I Ching, concetti come l'Ikigai, e altre pratiche di saggezza orientale offrono nuove prospettive su come affrontare le sfide aziendali. Questi modelli non fanno parte del tradizionale curriculum universitario occidentale, ma apportano un valore inestimabile per comprendere le dinamiche più profonde che influenzano il comportamento umano nelle organizzazioni.
L’imprenditore che affronta un percorso di strategia umanistica si trova a riflettere sull’energia che pervade la sua azienda, il che implica andare oltre la razionale analisi numerica e considerare anche le energie che influenzano le persone che operano all'interno dell'organizzazione. Questo approccio non è limitato a piccole o medie imprese; riguarda anche grandi aziende con decine di milioni di fatturato, o addirittura multinazionali. Da questo punto di vista, il micro imprenditore o il leader di una grande impresa affrontano entrambi gli stessi problemi: gestire il tempo, le relazioni umane e il denaro.
Le tecniche che vengono utilizzate spostano il focus dai numeri a chi crea quei numeri, ossia alle persone. In questi casi sono molto importanti l’ascolto attivo ed il ricorso alla intelligenza emotiva, che vengono utilizzati nelle consulenze strategiche per comprendere meglio le motivazioni e le paure degli imprenditori e dei loro team: con la fattiva collaborazione dell’imprenditore ci si allontana dai modelli strategici occidentali tradizionali, che spesso si concentrano esclusivamente sulle metriche finanziarie e sulla crescita economica.
La chiave del successo della strategia umanistica consiste nella prospettiva più ampia, la quale, includendo anche elementi emotivi e intuitivi, permette di affrontare in modo più efficace le sfide complesse del mondo di oggi. Le strategie che funzionavano decenni fa non sono più sufficienti in un contesto globale e iperconnesso, dove l'innovazione e la creatività sono essenziali per la difesa della competitività ed il successo dell’azienda.
Il futuro della consulenza strategica evolve verso questo approccio più umanistico, che riconosce che il vero motore del successo aziendale non risiede solo nei grafici, nei bilanci e nei numeri, ma nelle persone che li generano. Investire nell'energia positiva, nella motivazione e nella crescita personale dei membri di un'organizzazione è fondamentale per creare un ambiente di lavoro prospero e sostenibile. Questo è il cuore della strategia umanistica: mettere l'uomo al centro dell'impresa e costruire il successo a partire dalle sue energie più profonde.
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