top of page

La grande differenza tra restare fermi e realizzare il cambiamento

  • vocalew
  • 16 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 17 apr


Edizione 2019
Edizione 2019

Quando il core business della mia attività di commercialista era costituito dagli adempimenti di natura contabile e  fiscale, mi rendevo conto che gran parte dei miei clienti aveva bisogno di qualcosa in più rispetto alla semplice consulenza tributaria. Ciò che mancava spesso non erano le soluzioni contabili, ma una visione strategica capace di proiettare l’impresa e le sue  persone verso un futuro più felice e appagante. Poi, un giorno, mi sono imbattuto in “La grande differenza” di Sebastiano Zanolli. Quelle pagine hanno segnato un punto di svolta nel mio percorso professionale, ispirandomi a fare il salto verso la consulenza sulla strategia umanistica, insegnata e praticata dal prof. Valerio Malvezzi nella sua Business School.

Il concetto di “grande differenza”

Zanolli sottolinea che la “grande differenza” tra chi realizza i propri obiettivi e chi resta indietro non è tanto una questione di fortuna o talento straordinario, ma di azione consapevole. In altre parole, ciò che ci separa dalla vita che desideriamo è la nostra capacità di tradurre idee e aspirazioni in un percorso concreto. Mi ha colpito soprattutto la sua idea che l’azione, per essere davvero efficace, deve partire da una riflessione profonda su chi siamo e su cosa vogliamo realizzare.

La mia evoluzione professionale

Leggendo il libro, ho capito che l’enormità di tempo ed energie dedicati a risolvere problemi tecnici (bilanci, scadenze, aspetti fiscali), mi costringeva a  trascurare un aspetto fondamentale: l’anima dell’impresa. Gli imprenditori che incontravo avevano spesso sogni e progetti ambiziosi, ma non disponevano di una metodologia strategica per renderli realtà. Questa presa di coscienza mi ha spinto a cercare un approccio che coniugasse razionalità e componente umana. Mi sono avvicinato così alla strategia aziendale umanistica, che integra strumenti tradizionali (pianificazione finanziaria, modelli strategici razionali) con strumenti di matrice emotivo-relazionale (ascolto attivo, attenzione alle dinamiche familiari, passaggio generazionale, valori personali).

La strategia umanistica: colmare il divario tra idea e azione

Proprio come suggerisce Zanolli, la vera differenza si fa passando all’azione. Nel mio lavoro di consulente di strategia umanistica, le imprese — spesso a conduzione familiare — arrivano a disegnare un percorso di sviluppo che tenga conto non solo dei numeri, ma anche delle ambizioni personali, della qualità di vita, della ricerca della felicità. Nei passaggi generazionali, ad esempio, non basta un documento di successione: occorre favorire un confronto aperto tra chi lascia l’azienda e chi la eredita, creando una transizione armoniosa e consapevole.

Fare la differenza nella vita del cliente

Che si tratti di far crescere il fatturato o di gestire al meglio gli aspetti emotivi, ciò che conta è mostrare all’imprenditore come tradurre le idee in passi concreti. Con la strategia umanistica, i piani d’azione nascono da una sintesi tra lato razionale (analisi SWOT, business plan, proiezioni e modelli, classici e moderni) e lato emotivo (motivazioni personali, relazioni, valori). Questo approccio unico permette di “fare la differenza” non solo in termini economici, ma anche e soprattutto sul piano della soddisfazione e della serenità: alla ricerca della felicità.

Molti imprenditori restano fermi perché pensano di non avere tempo o risorse per fare un lavoro strategico. Eppure, come sottolinea Zanolli, il vero cambiamento avviene quando si decide di muoversi. Se ti riconosci in queste sfide e senti che potrebbe esserti utile un confronto, ti offro un colloquio di approfondimento gratuito di un’ora: un momento per capire insieme se e come la strategia umanistica possa spingerti a compiere il passo decisivo.

La lettura di “La grande differenza” mi ha aperto gli occhi su quanto la volontà di agire, unita a una visione più ampia del business, possa cambiare il destino di un’impresa. Mi ha mostrato che la consulenza non si limita alla risoluzione dei problemi fiscali o contabili: può (e deve) andare oltre, mettendo al centro la persona, le sue emozioni e i suoi obiettivi. È questa la grande differenza che ho deciso di portare alla PMI italiana con la strategia umanistica: un approccio che fonde strumenti tecnici e attenzione alla sfera umana, per creare risultati concreti e duraturi. Se anche tu vuoi fare il salto, sappi che il momento di iniziare è adesso.



 
 
 

Commenti


bottom of page